Il mondo accademico italiano non ha mai brillato per coraggio ed autonomia di giudizio, ma ci sono delle eccezioni. Come quella del Prof. Sansò docente universitario di linguistica generale e collega della ministra Giannini. Sansò guardando le domande del concorsone per italianistica ha sbottato nei confronti della Giannini dichiarando in una lettera aperta <<tu, per come ti conosco non la supereresti nemmeno facendo i salti mortali>>.
Perché? Semplice: sono domande complesse che solo chi scrive sulla tastiera con velocità supersonica può rispondere. Domande più adatte a “dattilografe”. Il prof. ridicolizza con poche battute e con buon senso la natura fraudolenta di queste prove elaborate dagli “sherpa” del ministero ed avallate dalla sig.ra Giannini. Docenti abilitati e con anni di lavoro nella scuola devono essere sottoposti all’ennesima valutazione con domande intese più a creare un artificiosa selezione che non valutare le reali competenze del candidato.
Perché il mondo universitario non segue l’esempio del Prof. Andrea Sansò ed abbandona la torre d’avorio accademica affinché abusi e vessazioni nella scuola italiana non passino sotto silenzio? Il prof. è già diventato un beniamino degli insegnati abilitati e costretti all’ennesimo concorso.
Infine un appello alla ministra Giannini. Cara Stefania il Tuo governo non risponde a nessuno è un governo autoreferenziale, ma ad un Tuo collega che ti pone delle semplici domande di buon senso potresti rispondere?
PROF. BIAGIO BIANCARDI
DOC. ST. FILOS. LICEO VITTORINI NAPOLI E RSU UIL SCUOLA