Il segretario generale Uil Scuola, Pino Turi è intervenuto a Bologna all'incontro con i segretari territoriali e le rsu della Uil Scuola di Emilia-Romagna, Marche, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Riunione operativa oggi, all'Hotel Europa, a Bologna dei segretari territoriali e delle rsu della Uil Scuola di Emilia-Romagna, Marche, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
«Siamo alla vigilia di una mobilitazione unitaria tesa a supportare una fase di confronto contrattuale con il Governo», ha esordito il segretario generale Uil Scuola, Pino Turi dopo i saluti del segretario generale Uil Emilia Romagna, Giuliano Zignani e l'intervento di apertura del segretario regionale della Uil Scuola Emilia Romagna, Giuseppe D'Aprile. «La scuola - ha proseguito Turi - è stata investita da una legge di riforma, peraltro di dubbia costituzionalità, che non modifica l'impianto istituzionale dei cicli di istruzione, ma interviene sostanzialmente sulla governance con uno spostamento di poteri tra dirigente, docenti ed organi collegiali, rappresentativi del personale docente ed Ata, genitori ed alunni, che ne mortificano ruolo e funzione». I problemi che affliggono la scuola «non sono stati risolti - ha osservato il segretario generale Uil Scuola -. Con il Governo non stiamo cercando uno scontro ideologico, bensì un confronto nel merito. La firma dell'accordo sulla mobilità del personale docente va proprio in questa direzione. Abbiamo dimostrato di non avere pregiudiziali. Certo è che se ci sarà contrapposizione, non sarà per scelta nostra. Il sistema scuola va riformato, avendo ben chiara la visione d'insieme e soprattutto la visione reale. Aspetto questo di cui il sindacato è ben consapevole non vivendo, al contrario di altri, in una torre d'avorio». Quanto «alla mancanza del rinnovo contrattuale del personale della scuola, orami si protrae da oltre sei anni - ha concluso Turi -. E ha inciso soprattutto sul valore del lavoro nel sistema di istruzione, oltre che sul potere di acquisto reale delle retribuzioni e quelle degli insegnanti italiani, faccio notare, sono tra le più basse d'Europa. Importante è la fase di rinnovo perché è uno degli strumenti per modificare la legge 107. In quest'occasione non si potranno nascondere i problemi sotto il tappeto, ma si vedrà chi ha idee. La Uil Scuola vuole mettere in crisi il Governo con idee e proposte».