La manovra correttiva dei conti pubblici sta creando forte perplessità in tutto il personale della scuola. Certamente il momento che viviamo non è facile e siamo consapevoli della necessità di un risanamento della finanza pubblica, ma le modalità scelte non sono eque. A pagare, come al solito, saranno tutti i pubblici dipendenti e per i lavoratori della scuola, già duramente colpiti, in questi anni, da finanziarie che hanno tagliato in modo indiscriminato gli organici, si prospetterà non solo il blocco dei contratti, ma anche il blocco degli scatti di anzianità previsti dal vigente contratto.
Ancora una volta rileviamo mancanza di attenzione verso la scuola che rappresenta, invece, il fondamento della libertà, della democrazia, dei diritti di cittadinanza e della civiltà in generale. La scuola è un settore strategico della nazione. La nostra società iper-tecnologica richiede persone istruite, capaci di cogliere i grandi cambiamenti e non soltanto di subirli. Il nostro stesso benessere economico per poter essere perpetuato ha bisogno di medici, ingegneri, ma anche elettricisti, artigiani, competenti nel proprio settore dotati di una ampia base di cultura generale. Purtroppo queste considerazioni non appartengono alla nostra classe politica che chiede sacrifici solo a docenti e ATA e crede che gli insegnanti appartengano alla categoria dei gioiellieri o dei manager di Stato. Come è pensabile operare una decurtazione di circa il 9% della retribuzione quando già gli stipendi non sono per niente adeguati all’impegno e alla professionalità di tanti, dirigenti, docenti e ATA, che quotidianamente prestano la loro opera con un solo fine: la crescita della personalità dei ragazzi in tutte le dimensioni. Perché non reperire le risorse, intervendo sugli sprechi e i privilegi di alcune classi sociali, abbassando i costi della politica e realizzando una seria “caccia all’evasione fiscale”. La UIL Scuola di Napoli ritiene iniqui gli interventi che il Governo sta approntando e vuole in modo forte e deciso, non fermandosi solo alla semplice protesta, rappresentare le rivendicazioni dei lavoratori, riaffermando con vigore le specificità, riconoscendo e facendo riconoscere il lavoro di quanti con grande sacrificio fanno funzionare la scuola e, pur tra mille difficoltà, riescono a garantire la qualità della scuola pubblica, una scuola frequentata dal 94% dei nostri allievi che assicura agli alunni il pieno diritto allo studio.
Il Segretario Generale
Luigi Panacea