La UIL Scuola di Napoli protesta contro le decisioni adottate dall’Ufficio Scolastico regionale della Campania che, nonostante le numerose richieste dei genitori, inoltrate tramite le scuole, non sono state autorizzate classi a tempo pieno, già funzionanti in questo anno scolastico, in molte scuole della provincia di Napoli. Sono ben 41 classi che quest’anno hanno il tempo pieno e che l’anno prossimo non potranno più garantirlo. E a questo si aggiunge che, essendo già consolidata in queste scuole l’adozione del tempo pieno, le nuove richieste non sono state tutte accolte, anche se, inspiegabilmente, solo in alcuni territori, e per la verità in numero molto limitato, le decisioni, invece, sono state differenti perché la prognosi è stata sciolta positivamente.
Luigi Panacea, Segretario generale della UIL Scuola di Napoli, ravvisa illegittimità nei criteri adottati dagli uffici preposti alla determinazione degli organici, criteri difformi e non trasparenti che hanno gettato nel caos le scuole. Non è possibile, continua Panacea, che i bambini di Napoli non possano fruire del tempo pieno che rappresenta un ambien¬te didattico ricco di sollecitazioni operative (la scuola del fare e non solo del dire), di situazioni sociali (con relazioni più distese e un uso cognitivo dell'in¬terazione sociale), di incontro variegato con linguaggi e saperi, di graduale iniziazione all'organizzazione disciplinare della conoscenza. Anche per quanto concerne l’autorizzazione delle classi a tempo normale sono state adottate varie misure, senza regole precise e definite: non si comprende, infatti, come in uno stesso territorio, qual è quello di Ponticelli noto per la sua particolare complessità, in una scuola è stata autorizzata una prima con 14 bambini, mentre in un’altra, con un numero consistente di ROM e di diversamente abili, si adottano decisioni diverse, costringendo il dirigente scolastico a formare delle prime con situazioni molto difficili che richiedono, necessariamente, risorse umane aggiuntive. Panacea conclude che la UIL Scuola di Napoli attiverà una serie di iniziative, anche giudiziarie, perché possa essere veramente garantito a tutti il diritto all’istruzione, pregiudicato gravemente da questa difformità di trattamento, che rappresenta per la nostra organizzazione un diritto essenziale di cittadinanza da difendere e tutelare.
Il Segretario Generale
Luigi Panacea